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Il 2006 è l'anno che vede concludersi l'esperienza del governo Moratti. La scuola non ce la faceva più a reggere le contraddizioni di una politica che, lungi dall'aver introdotto "riforme" credibili e condivise, ha registrato un'incomunicabilità senza precedenti con la classe docente, anche per il neo-centralismo ed il dirigismo del governo. La disaffezione, la sfiducia sono contraddetti dalla speranza in un nuovo governo che alla fine viene fuori dalle elezioni. L'entusiasmo, comunque, non dura molto. Già la nomina di Fioroni non è vista con molto favore per diversi motivi. A questo si aggiunge l'annuncio delle sue linee di politica scolastica, che appaiono piuttosto scialbe, timide, ambigue per certi aspetti. Comunque non all'altezza di un mondo scolastico che si aspettava, se non uno scossone, almeno chiari segnali di discontinuità con le politiche del precedente governo. Le residue speranze quasi non reggono il varo della finanziaria 2007 che assottiglia ulteriormente le risorse per la scuola. Gli articoli che scrive la Fanti risentono di questa stanchezza del clima che si respira nelle scuole, ed anche della sfiducia. La sua visuale è concentrata tutta sulla scuola, su vari momenti che essa vive, su esperienze che richiamano attenzione e riflessione. L'esterno viene richiamato solo per rispondere ai tanti bla bla che gettano discredito e disinformazione sugli insegnanti e sul loro status sociale ed economico. |
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