Frammenti di didattica
Signori si parte!!!
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Il tempo dei primissimi tempi
I bambini e la poesia
Lo studio dei verbi
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Raccolta
antologica degli articoli scritti in varie occasioni e pubblicati in gran
parte sulla rete.
Gli
anni vanno dal 2001 a tutt'oggi.
Si
tratta di una testimonianza molto partecipata ed impegnata. Professionalmente
ed umanamente unica, perché personale, ma anche significativa ed
esemplificativa del modo di sentire e lavorare di tanti insegnanti che
hanno vissuto intensamente anni molto travagliati della scuola italiana,
soprattutto la scuola di base.
Gli
interventi propongono riflessioni che partono dalla scuola primaria per
estendersi a tutto campo investendo aspetti non certo secondari della
scuola italiana nel suo complesso.
I
temi, pur sempre calati nella attualità politica, organizzativa,
legislativa, istituzionale, sempre nel vivo del dibattito, e nelle polemiche
che spesso l'accompagnano, non perdono mai il focus, il taglio che la
Fanti ha scelto: tutto è visto da una prospettiva pedagogica e
didattica che muove dal cuore, dalla testa e dai primi e fondamentali
significati della scuola. Che è e resta sempre la scuola dell'insegnare
e dell'apprendere.
La
Fanti, in anni in cui predominavano la polemica e la lotta politica su
riforme e controriforme, su cambiamenti, che poi tali non sono, sulle
forme della scuola più che sulla sua sostanza, richiama con insistenza
il bisogno primario di tornare all'ABC, che è l'insegnare e l'apprendere
ed i modi in cui si impara e si insegna in una società complessa
e difficile come la nostra.
Nei
suoi interventi si avverte la tensione drammatica e lo scarto tra la grandezza
e l'urgenza del compito da un lato, e le risorse materiali, organizzative,
culturali, metodologiche e didattiche dall'altro.
Nelle
sue riflessioni emerge con forza la distanza, a volte insopportabile,
delle politiche scolastiche dalla scuola viva e reale. Quella di tutti
i giorni, in cui bisogna dare risposte qui ed ora, perchè i bambini-ragazzi-giovani
non aspettano i tempi della politica. I tempi dei bla-bla-bla da parte
di persone che per rappresentarsi la scuola ricorrono a ricordi che si
perdono nella notte dei tempi. Di gente che parla, e spesso sparla, della
scuola senza conoscenza nè competenza.
La
scuola, sembra avvertire la Fanti, è quel laboratorio di vita in
cui non si trattano asettiche conoscenze, metodi e contenuti schematici
e preconfezionati a tavolino. Nella scuola ci si mette tutti in gioco:
l'insegnante come professionista e come persona, i bambini come alunni
e come persone.
Mettendosi
in gioco si ricerca, si sperimenta, si sbaglia, si riflette sull'errore,
si scoprono nuovi territori e nuovi orizzonti. Occorre disponibilità
umana ed onestà intellettuale per rischiare "strambate"
senza le quali si è fermi alla routine del già-visto, già-fatto,
sempre-fatto-così.
Solo
in questo modo si creano i presupposti dei cambiamenti reali, profondi.
Da queste "micro"-innovazioni partono i cambiamenti più
generali e complessivi. Che sono quelli veri, quelli che durano nel tempo
e sono destinati a segnare la storia della scuola italiana.
Cosimo
De Nitto
I
materiali sono pubblicati con la gentile autorizzazione dell'autrice che
noi ringraziamo di cuore e stimiamo per la sua coerenza, alto profilo
professionale, profonda umanità.
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