Andando per masserie...

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Mietitura Raccolta olive Raccolta tabacco Vendemmia

Attrezzi del contadino

   Le attività agricole erano improntate soprattutto alla cerealicoltura, quali grano, orzo, avena, ma anche ulivo, vite, e meno importanti fave, ceci, fagioli, per il fabbisogno della masseria.  

   Si potrebbe quasi calendarizzare l’anno attraverso l’elenco degli attrezzi legati alla scansione dei lavori stagionali, quali aratura, semina,”masciatura”, sarchiatura, mietitura, “pisatura”, attività che avevano bisogno di vomeri, zappe di varie forme e dimensioni, sarchiarole, falci, “pisare”, pale,”sciatichi” e tanti altri utensili, ognuno dei quali era legato ad una attività, a sua volta legata alla stagione in un rituale ripetitivo ed incessante che univa alla monotonia, la durezza del lavoro e l’incertezza del raccolto.

   Quando arrivava la stagione dei raccolti, i prodotti pronti per l’uso venivano venduti, ma una parte veniva accumulata nei magazzini che al pari di quello dei formaggi, diventavano la “tesoreria” della masseria, a cui i salariati, residenti con famiglia, guardavano con desiderio. Tutto passava per le loro braccia o mani che fossero.  
   Spesso gli attrezzi si “personalizzavano” sui “margiali” perché modellati dalle dita che per ore ogni giorno si stringevano attorno ad essi, tanto che, quando si scambiavano, pur identici, ognuno se ne accorgeva. Eppure ai frutti del loro lavoro si accedeva con parsimonia, quando il massaro organizzava la distribuzione.