Primaria - Secondaria - Secondaria II° - Le parole della scuola - Riforme La maestra Claudia - Laboratori - Home
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Nel pollaio...E vorrei invece parlare di scuola. Ma le persone grandi e piccole, emarginate da chi le ha recluse nel pollaio, grazie al cielo resterebbero persone con capacità, competenze, conoscenze pregresse, pensiero divergente, fantasia, logica, amore per la vita sia quando diviene dura sia quando dona la gioia della condivisione. Potenza delle persone! L'importante sarebbe fare squadra, riflettere sulle situazioni, armarsi di ramazza concreta e spirituale insieme. A politici, giornalisti, opinionisti sfugge la realtà, sfugge la verità della lentezza della costruzione del sapere, sfuggono la partenza, le stazioni e l'arrivo dell'impresa della costruzione del pensiero e dei linguaggi che servono ad esprimerlo e a farlo volare. Ad essi, poveri delle loro esperienze di esterni al pollaio delle cacche, sfuggono le persone che convivono all'interno e si uniscono nel sublime tentativo di detergere l'ambiente dalle cacche, di far volare le strategie fino al punto di inventare altri mondi possibili. Nel pollaio nascono le prime metafore, le problematizzazioni, le scoperte, le sconfitte e le riprese... Nel pollaio di un tempo si prendeva la ramazza per ordine di qualcuno. Non tutti accettavano di ramazzare: chi non lo faceva, veniva messo all'indice oppure lo faceva svogliatamente, nascondendo le cacche in un angolo. E più adulti sostengono gli alunni nel lavoro quotidiano di ripulitura, maggiore è la possibilità di fare sistema culturale, di vedere la realtà nelle sue sfaccettature. Nel pollaio, molecola di una società malata di strane malattie, quali l'efficienza ora e subito, anche quella di un bel corpo atletico, il merito, il risultato, la giustizia, la pulizia, l'ordine, i ruoli, le competenze, ecc...succedono cose straordinarie di cui nessuno fuori è consapevole, si fanno i miracoli più grandi: si insegna a diventare liberi, a pensare e a esprimersi autonomamente nel confronto delle responsabilità, nel rapporto delle idee con altre idee, si usa il corpo in modi impensati, si drammatizza l'esistente... Nessuno fuori sa come un bambino impara a scrivere qualcosa di sensato dopo aver ragionato per giorni con le sue maestre, nessuno lo vuole neppure sapere...si preferisce parlare di maestro unico, di risparmi, di storture organizzative, di modelli oraio, di carta igienica e di muri che crollano...ok, tutto fa pollaio, ma cosa c'entra con le idee, con il sapere che comunque si crea nonostante il pollaio e le sue cacche in cui la scuola delle idee resiste. Vorrei che di muri e di cose si parlasse senza nominare la parola scuola, perchè scuola è il sapere che vive e si rapporta con la vita dura, perfino terremotata, dolce, malata, santa e meno santa... Scuola è contenuto, è studio, è etica del fare ma anche del pensare. Care persone che guardate alla "scuola-istituzione delle cose" per fare economia, non parlate di scuola, perché essa appartiene a chi la fa e produce pensiero, voi limitatevi a fare dei muri, a renderla meno pollaio, a non sottrarle risorse orario e personale, così avrete il bene più grande, quello della speranza che avete lasciato in fondo al vaso di Pandora...Mai una volta siete stati in grado di vedere il bello che c'è, mai una volta avete evitato di mortificare la scuola delle idee, mai una volta l'avete sostenuta senza aggredirla, svilirla con parole e opere... Comunque sia noi faremo cultura nonostante voi, nonostante le cacche del nostro pollaio in cui veniamo emarginati ogni giorno di più dalle regole del risparmio.
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