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Portfolio: linee guida


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Invalsi? Le paure sono ben altre


Portfolio: linee guida


 


 


 

 

Roma, 10 novembre 2005

Oggetto: Linee guida per la definizione e l'impiego del Portfolio delle competenze nella scuola dell'infanzia e nel primo ciclo di istruzione

  1. PREMESSA
    Come è noto, il decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, recante norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo d'istruzione, nella fase iniziale ha trovato graduale attuazione attraverso l'adozione di modalità e interventi improntati a criteri di flessibilità, in modo da rendere fisiologico e armonico il passaggio dal previgente al nuovo ordinamento.

 

Qui sopra si nota cautela: si fa riferimento alla resistenza che le scuole hanno opposto al nuovo" (la si definisce "graduale attuazione"): la Riforma, secondo il ministero, doveva entrare prepotentemente nella scuola di bas; invece, grazie al cielo, non è stato così.


Ciò ha permesso di acquisire, con riguardo agli istituti e ai profili innovativi più rilevanti, esperienze significative che, opportunamente vagliate e selezionate, consentono ora di disporre di modelli e riferimenti atti a sostenere ed orientare l'attività delle scuole e condurre progressivamente a regime la riforma.

 

Quali modelli?!  

 


Nella citata fase di avvio, particolare attenzione è stata riservata al Portfolio delle competenze, divenuto oggetto di ricerche e studi, realizzati dalle istituzioni scolastiche con impegno e creatività, e concretizzatisi in numerosi e qualificati contributi, oltre che in un ampio repertorio di strumenti e soluzioni applicative.

 

In giro nelle scuole c'è di tutto, non c'è stato il tempo della ricerca tra docenti: nelle scuole che hanno adottato il portfolio a volte si è voluto "strafare" senza tener conto della storia della valutazione italiana che ha avuto momenti significativi ma ben diversi da quelli anglossassoni.

 


Dal canto suo questo Ministero, con la circolare n. 85 del 3 dicembre 2004, concernente la valutazione individuale dell'alunno, aveva fornito prime istruzioni e indicazioni sulla predisposizione e l'uso del Portfolio, raccomandando alle istituzioni scolastiche di strutturarlo secondo criteri di funzionalità ed essenzialità,

 

nulla di più falso dell'espressione "funzionalità ed essenzialità": in realtà le raccomandazioni e le indicazioni davano consigli per la compilazione che andavano nella direzione di voler tutto monitorare: persona imparante, famiglia, attività degl'insegnanti tese alla personalizzazione prevedendo addirittura che fosse il tutor a coordinare nella compilazione del corposo documento

 

 

al fine di facilitare il compito dei docenti evitando l'aggravio di adempimenti formali aggiuntivi, nonché di affinarne e qualificarne progressivamente l'impiego, in modo da renderlo sempre più rispondente agli obiettivi da raggiungere.
In coerenza con tale impegno, la Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici, con nota prot. n. 4393 del 13 maggio 2005, affidava agli IRRE "... il compito di rintracciare e raccogliere sul campo quante più esperienze significative ... al fine della individuazione e definizione degli elementi fondamentali e imprescindibili che ogni Portfolio ... dovrà contenere, in quanto effettiva certificazione di competenze ..." .

 

 


Gli IRRE, a conclusione dell'incarico loro assegnato, hanno fornito all'Amministrazione relazioni dettagliate e motivate che, unitamente ad altri contributi di studio, di ricerca e di valutazione, hanno reso possibile la predisposizione delle presenti linee guida, che le istituzioni scolastiche terranno in debito conto nella compilazione e nella gestione del Portfolio, improntando la propria azione a principi di uniformità coerenti con l'unità del sistema nazionale di istruzione.

 

 

Ma se stiamo ancora studiando e riflettendo addirittura su chi sia il vero destinatario del portfolio! Ci sono opinioni discordi su ogni argomento e parte e modi e tempi di rilevazione e compilazione!

 


Le linee guida sono corredate da idonea modulistica che si allega.
Considerato che la fase di programmazione delle attività didattiche relative all'anno scolastico in corso deve ritenersi ormai conclusa, le istituzioni scolastiche che hanno già operato proprie scelte utilizzeranno la citata modulistica con opportuni adattamenti, nel rispetto dei principi e delle finalità che caratterizzano l'impiego del Portfolio.
Sarà in ogni caso necessario che le istituzioni si attengano fedelmente alle voci la cui compilazione è vincolante,

 

è veramente grossa: le scuole hanno spesso speso di tasca propria denaro per commissioni di studio e materiali prodotti e diffusi.questi chiedono di nuovo lo sforzo di adattarsi fedelmente alle voci vincolanti e ci dicono ciò che è obbligatorio o meno,in un periodo dell'anno comunque vicinissimo alla chiusura del quadrimestre: abbiamo già definito il calendario di incontri di ogni tipo e già ne abbiamo fatti tanti per il portfolio da costruire in autonomia con grande spreco di energie professionali che si vorrebbero spese per altri versi, magari proprio per ripensare alla didattica e alle metodologie-strategie d'attacco alla dispersione

 

con l'obiettivo che la modulistica vada, comunque, a regime in coincidenza con la completa estensione della riforma a tutte le classi del primo ciclo, in modo da consentire anche di verificarne l'efficacia e la piena rispondenza alle finalità della legge.

2. STRUTTURA DEL PORTFOLIO
Il Portfolio delle competenze configurato nelle presenti linee guida si articola su:

  • parti obbligatorie già strutturate;
  • parti obbligatorie da strutturare liberamente;
  • parti consigliate la cui strutturazione è libera.

Le parti obbligatorie, la cui struttura è predefinita e immodificabile, sono quelle riportate nella sezione A della modulistica allegata. Le parti obbligatorie, la cui struttura è libera, sono quelle riportate nella sezione B della citata modulistica.
Le parti consigliate, la cui compilazione è libera, sono quelle riportate nella sezione C della predetta modulistica.
Le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, potranno aggiungere eventuali altre parti, rispondenti a specifiche situazioni ed esigenze.
Si consiglia, comunque, di strutturare il Portfolio in modo essenziale, garantendo, in ogni caso, la presenza dei seguenti documenti:

 

 

alla faccia dell'essenziale!

 

  • documento di valutazione;
  • attestato di ammissione;
  • certificazione delle competenze;
  • consiglio di orientamento;
  • documentazione dei processi di maturazione personale dell'alunno;
  • modalità di partecipazione/autovalutazione dell'alunno.



3. COMPILAZIONE DEL PORTFOLIO DELLE COMPETENZE
I Collegi dei docenti all'inizio dell'anno scolastico vorranno dedicare particolare attenzione ai seguenti assetti ritenuti essenziali, deliberando eventuali integrazioni da apportare:

  • la struttura complessiva del Portfolio;
  • i criteri in base ai quali va operata la selezione e l'organizzazione dei documenti che più significativamente descrivono e attestano il percorso formativo dell'alunno e che garantiscono la valenza e gli aspetti orientativi e valutativi propri del Portfolio;
  • le modalità con cui gli alunni e le famiglie partecipano alla compilazione del Portfolio;
  • la periodicità e le modalità di comunicazione della valutazione alle famiglie;
  • le modalità di conservazione del Portfolio, nel rispetto della normativa vigente in materia di tenuta di atti e documenti;
  • l'eventuale struttura del Portfolio su supporto cartaceo o informatico; nel secondo caso, perché la parte formale (valutazione, certificazione, consiglio di orientamento) sia valida, occorre che il supporto informatico sia corredato della firma digitale del dirigente scolastico.

Al fine di sostenere adeguatamente le scuole a livello tecnologico, questo Ministero sta predisponendo uno specifico supporto telematico.

3.1 I soggetti e le loro competenze
In base alla normativa di riferimento (decreto legislativo 59/2004 e Indicazioni nazionali), i soggetti coinvolti nella compilazione del Portfolio delle competenze sono i docenti, i genitori e gli studenti.
Si indicano qui di seguito le principali funzioni ad essi attribuite:

  • Docenti dell'équipe pedagogica: osservano modalità e processi d'apprendimento, e "caratteristiche originali manifestate" dagli alunni;
    annotano indicazioni di sintesi; commentano lavori personali ed elaborati significativi degli alunni; selezionano prove e materiale idoneo a descrivere competenze personali; riflettono criticamente sugli elementi e sui dati acquisiti nel Portfolio per migliorare le pratiche di insegnamento e di apprendimento; valutano gli apprendimenti delle conoscenze e delle abilità e il comportamento; stimolano l'alunno all'autovalutazione e alla conoscenza di sé; collaborano con le famiglie corresponsabilizzandole nello svolgimento dei processi educativi;
    concorrono alla compilazione del Portfolio, coordinati dal docente tutor; certificano le competenze acquisite dagli alunni; esprimono indicazioni volte ad orientare le scelte degli alunni.

Nella scuola di base, non si dovrebbe passare la vita a registrare, bensì a adottare strategie, a lasciar crescere il pensiero, a stimolare il cambiamento per mezzo di strategie volte al superamento delle difficoltà, tramite una didattica in continua evoluzione così come lo è ogni bambino. Sarebbe ora di capire che la scuola di base non è quella che orienta, seleziona eletti e reietti, bensì avvia all'imparare ad imparare anche per prove ed errori, anche con la mano leggera di un insegnante che sì osserva ma soprattutto per imparare a modificare il proprio modo di insegnare giorno per giorno rendendo flessibile, duttile il proprio "metodologicpensiero!"

 

  • Genitori: collaborano con la scuola alla compilazione del Portfolio; rilasciano annotazioni e osservazioni su prodotti e materiali significativi realizzati dai propri figli soprattutto in ambito non scolastico; osservano "modalità d'apprendimento e caratteristiche originali manifestate" dai propri figli anche in altri contesti; indicano lavori ed elaborati esemplificativi delle capacità e aspirazioni dei propri figli; formulano proposte di orientamento per le scelte dei propri figli.
    Il contributo dei genitori ha lo scopo di coinvolgere l'alunno nella progettazione, riflessione e autovalutazione del suo apprendimento e di fornire informazioni sulle competenze maturate in ambiente scolastico ed extrascolastico.

Veramente è incredibile come non si rendano conto del tessuto sociale su cui lavoriamo! I genitori hanno altro a cui pensare che non a essere in continuo dialogo con la scuola: la maggior parte delle famiglie oggi deve rapportarsi con una realtà difficile, con il tempo che corre. Le nostre classi prime, nella prima assemblea dell' anno,hanno visto una presenza di genitori di 5, 6, 7, 8 elementi su 18, 22, 24 alunni! La scuola attuale ha modificato da tempo il rapporto con le famiglie, evitando qualsiasi pretesa in tema di collaborazione e di aiuto a casa, spostando l'attenzione sulle metodologie e sulle pratiche didattiche che innalzano la conquista dell'autonomia di studio e di apprendimento del discente stesso. La pratica della metacognizione è a scuola

 

  • Alunni: rilasciano annotazioni su propri prodotti e materiali significativi "capaci di descrivere paradigmaticamente le più spiccate competenze del soggetto"; scelgono lavori ed elaborati esemplificativi delle proprie capacità ed aspirazioni; concorrono alla propria autovalutazione e alla conoscenza di sé; esprimono indicazioni in ordine alle proprie scelte personali.

 

Questo si fa, si deve fare, ma non con l'assillo della catalogazione, bensì con quello di un apprendimento consapevole. La mania di porre attenzione a una produzione finalizzata all'inserimento nel portfolio è il rischio che si corre con questa intromissione del ministero nelle modalità valutative: un conto è una scheda di valutazione per quanto errata o giusta possa essere, un conto è pretendere di far inserire prodotti esemplificativi (di cosa?): allora sarebbero più efficaci i quaderni con le produzioni dei bambini e i giudizi apposti in fondo. Almeno i quaderni renderebbero l'idea del percorso fatto, delle difficoltà superate, dei successi ottenuti

 

Nell'ambito delle suaccennate funzioni e delle rispettive interazioni, una particolare attenzione va riservata al contributo delle famiglie e a quello degli alunni. Si rivela pertanto necessario che le istituzioni scolastiche individuino modalità e occasioni che permettano alla famiglia sia di cooperare alla 'narrazione' della storia dei propri figli in una prospettiva significativa per il loro futuro, che di promuovere negli stessi una costante pratica autovalutativa.
In conclusione, la compilazione del Portfolio coinvolge e chiama in causa la responsabilità di tutti i protagonisti del processo formativo: l'alunno che può comprendere meglio se stesso e concorrere consapevolmente al raggiungimento dei propri obiettivi formativi; i docenti e i genitori che lo accompagnano nel suo percorso di crescita in ambito scolastico e in contesti ed ambienti esterni. La tenuta e la compilazione del Portfolio sono rimesse alla responsabilità dell'istituzione scolastica e dei docenti dell'équipe pedagogica.

3.2 Profilo finale dello studente
Ai fini della compilazione e dell'impiego del Portfolio, è importante tener presente il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione (allegato D al Decreto legislativo 59/2004). Del profilo si riporta la seguente sintesi essenziale, con invito agli opportuni approfondimenti, in forma collegiale e individuale, da parte dei docenti.
"Dopo aver frequentato... il Primo Ciclo di istruzione ... i ragazzi sono nella condizione di:

  • riconoscere e gestire i diversi aspetti della propria esperienza motoria, emotiva e razionale, consapevoli (in proporzione all'età) della loro interdipendenza e integrazione nell'unità che ne costituisce il fondamento;
  • abituarsi a riflettere, con spirito critico, sia sulle affermazioni in genere, sia sulle considerazioni necessarie per prendere una decisione;
  • concepire liberamente progetti di vario ordine - dall'esistenziale al tecnico - che li riguardino, e tentare di attuarli, nei limiti del possibile, con la consapevolezza dell'inevitabile scarto tra concezione ed attuazione, tra risultati sperati e risultati ottenuti;
  • avere gli strumenti di giudizio sufficienti per valutare se stessi, le proprie azioni, i fatti e i comportamenti individuali, umani e sociali degli altri, alla luce di parametri derivati dai grandi valori spirituali che ispirano la convivenza civile;
  • avvertire interiormente, sulla base della coscienza personale, la differenza tra il bene e il male ed essere in grado, perciò, di orientarsi di conseguenza nelle scelte di vita e nei comportamenti sociali e civili;
  • essere disponibili al rapporto di collaborazione con gli altri, per contribuire con il proprio apporto personale alla realizzazione di una società migliore;
  • avere consapevolezza, sia pure adeguata all'età, delle proprie capacità e riuscire, sulla base di esse, a immaginare e progettare il proprio futuro, predisponendosi a gettarne le basi con appropriate assunzioni di responsabilità..."
Lasciamo perdere ogni commento, questa roba si commenta da sola! Un uomo di ottant'anni potrebbe aver raggiunto un profilo tanto alto?!

 

 


In effetti il Profilo oltre a costituire il traguardo finale dell'intero percorso formativo del 1° ciclo d'istruzione, rappresenta il riferimento continuo e obbligato dell'azione didattica quotidiana.

 

Mamma mia che assillo!

 

Pertanto scuola e famiglie sono chiamate a verificare costantemente se e come le attività educative e didattiche promosse facciano maturare le competenze attese nel Profilo con riguardo all'Identità, agli Strumenti culturali e alla Convivenza civile.

4. FUNZIONI DEL PORTFOLIO
Il Portfolio delle competenze, per la sua forte valenza formativa, è un importante strumento di riferimento per realizzare con efficacia la personalizzazione dei percorsi formativi.
Come evidenziato nelle Indicazioni nazionali, le sue funzioni fondamentali - valutazione e orientamento - "si intrecciano in continuazione, perché l'unica valutazione positiva per lo studente è quella che contribuisce a fargli conoscere l'ampiezza e la profondità delle sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacità potenziali personali, non pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio futuro progetto esistenziale".

4.1 La funzione valutativa
La funzione valutativa si basa sulla documentazione essenziale dei percorsi e dei progressi compiuti dall'alunno in riferimento agli obiettivi formativi, agli apprendimenti (conoscenze e abilità (1)) e al comportamento. Essa si completa con la progressiva rilevazione e registrazione dei risultati raggiunti dall'alunno e con la certificazione finale delle competenze effettivamente maturate. La funzione valutativa del Portfolio si attua mediante:

  • la valutazione degli apprendimenti (conoscenze e abilità);
  • la valutazione del comportamento;
  • la valutazione e la certificazione finale delle competenze (2).

La funzione valutativa si esplicita anche mediante una documentazione essenziale dei progressi compiuti dall'alunno con riguardo:

  • agli obiettivi formativi;
  • alle competenze effettivamente maturate nel tempo.

La documentazione, predisposta nella logica della dimensione educativa della valutazione, persegue l'obiettivo di attestare le competenze personali dell'alunno nell'affrontare problemi, nello svolgere compiti, nel realizzare progetti nella scuola e nella vita.
La sistematica acquisizione della documentazione del Portfolio deve consentire di comprendere se e in quale misura gli obiettivi specifici di apprendimento (3) elencati nelle Indicazioni nazionali si siano concretizzati negli obiettivi formativi individuati dai docenti.
Al fine di favorire la progressiva verifica di tale corrispondenza, può essere utile ordinare i succitati obiettivi di apprendimento per discipline e per educazioni alla convivenza civile.
Per la valutazione degli apprendimenti e del comportamento vengono confermate, con opportuni adattamenti, le indicazioni previste dalla circolare ministeriale n. 85/2004.
In proposito si rammenta che il documento di valutazione (già scheda individuale dell'alunno), pur inserito nel Portfolio delle competenze, conserva una sua precisa identità di struttura e di funzione che le istituzioni scolastiche vorranno comunque assicurare anche nella fase attuale che prepara la messa a regime dello Portfolio stesso.
In relazione alla valutazione e alla certificazione delle competenze acquisite, quali risultano nel Profilo del 1° ciclo, andranno registrati in termini descrittivi i livelli di competenza effettivamente raggiunti dagli alunni nell'affrontare un campo di esperienza o di possibile competenza, problemi, compiti e progetti reali che riguardino l'Identità, gli Strumenti culturali e la Convivenza civile trattati nel Profilo.
Tenuto conto della circostanza che occorre disporre di tempi lunghi per poter procedere ad una affidabile certificazione delle competenze, si ravvisa la necessità di rendere obbligatorio tale adempimento secondo le seguenti scansioni temporali:

  • alla fine della scuola primaria;
  • alla conclusione del primo ciclo di istruzione.

A tal fine, è opportuno che i docenti rilevino e registrino in itinere, e in forma documentale, la maturazione delle competenze personali degli alunni, riflettendo anche sulle ragioni di eventuali differenze tra i livelli di padronanza dimostrati nelle conoscenze/abilità e nelle competenze.

4.2 La funzione orientativa
La funzione orientativa del Portfolio sostanzia, sul piano formativo, quanto è valutato e certificato nella sezione valutativa. La funzione orientativa nei confronti dell'alunno si realizza attraverso l'osservazione continua e sistematica dei suoi processi di apprendimento e dei suoi comportamenti, e il suo coinvolgimento nella autovalutazione.
La funzione orientativa è sostenuta inoltre dalla scelta della documentazione di materiali prodotti dall'alunno e attestanti la progressiva maturazione dell'identità e dell'autorealizzazione personale all'interno della scuola, dell'ambiente familiare e della comunità di appartenenza.
La funzione orientativa consente di:

  • evidenziare i contributi offerti dagli insegnamenti disciplinari e interdisciplinari, dalle attività e insegnamenti opzionali;
  • rilevare gli esiti degli apprendimenti non formali e informali;
  • promuovere una riflessione continua da parte dell'alunno rispetto al proprio percorso di apprendimento.

Essa si riferisce a:

  • aspetti autobiografici significativi dell'alunno (nei primi anni di scuola);
  • materiali prodotti dall'alunno, individualmente o in gruppo, capaci di documentare le sue più spiccate competenze;
  • prove scolastiche utili ai fini della conoscenza di sé (conoscenza del proprio corpo, dei propri punti di forza e di debolezza sul piano espressivo, relazionale, emotivo, operativo, degli stili cognitivi caratterizzanti, ecc.);
  • commenti su lavori personali ed elaborati significativi, sia scelti dall'alunno (è importante questo coinvolgimento diretto) sia indicati dalla famiglia e dalla scuola, ritenuti esemplificativi delle sue capacità e aspirazioni personali;
  • indicazioni di sintesi che emergono dall'osservazione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori, da colloqui con l'alunno e anche da questionari o test in ordine alle personali attitudini e agli interessi più manifesti;
  • osservazioni dei docenti e della famiglia sulle modalità di apprendimento, con la rilevazione delle caratteristiche originali dell'alunno nelle diverse esperienze formative affrontate, finalizzata al confronto del proprio modo di vedersi con quello delle figure educative che lo circondano;
  • documentazione delle competenze dimostrate dall'alunno nella risoluzione di problemi reali della vita scolastica ed extrascolastica, nell'esecuzione di compiti particolarmente complessi, nella realizzazione soddisfacente di progetti riguardanti la committenza personale, familiare o sociale.

Occorre precisare che, in particolare nella scuola dell'infanzia, l'osservazione occasionale e sistematica dei bambini e la documentazione della loro attività sono fondamentali per cogliere e valutare le loro esigenze, per riequilibrare progressivamente le proposte educative in base alla qualità e alla quantità delle loro risposte per condividerle con le rispettive famiglie. L'osservazione è finalizzata alla comprensione e alla interpretazione dei comportamenti, li contestualizza e li analizza nei loro significati. I livelli raggiunti da ciascuno, al di là di ogni notazione classificatoria, sono descritti più che misurati e compresi più che giudicati.
La funzione orientativa dà luogo, al termine del 1° ciclo e prima delle iscrizioni al 2° ciclo, al consiglio di orientamento, che va inserito nel Portfolio e consegnato per tempo in copia alle famiglie.

5. CONTINUITÀ EDUCATIVA E PORTFOLIO

L'unica speranza è che l'ordine di scuola successivo continui a fare come ha fatto fino adesso sbagliando(!): non prendere in considerazione il portfolio, bensì il bambino stesso!


Il Portfolio delle competenze accompagna l'alunno per l'intera durata del suo percorso formativo. In tale ottica, costituisce un riferimento importante per valorizzare la continuità del processo educativo sia da parte dell'istituzione scolastica che da parte della famiglia e dello stesso alunno.
Il Portfolio, attraverso la documentazione essenziale in esso contenuta, consente di rileggere la "storia" dell'alunno dall'infanzia alla preadolescenza e di fare un bilancio ragionato e condiviso dei risultati ottenuti, nella prospettiva delle future scelte da esercitare nell'ambito del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione.
Nel caso del passaggio ad altra scuola, il Portfolio viene trasmesso a tale ultima istituzione secondo le consuete modalità di trasferimento della documentazione scolastica. Copia dello stesso viene rimessa alle famiglie che ne facciano richiesta.



Privacy
È in fase di esame, da parte dei competenti organi di controllo, lo schema di Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari relativi agli studenti e al personale scolastico, predisposto da questo Ministero sulla base del Codice in materia di protezione dei dati personali (decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196).
Tale schema di regolamento dovrà essere approvato dal Garante della privacy.
Dopo la sua approvazione definitiva, il Regolamento sarà adottato con formale deliberazione da parte di ogni istituzione scolastica statale entro il 31 dicembre 2005.
La trasmissione del regolamento alle istituzioni scolastiche sarà accompagnata da una nota

Il passaggio qui sopra rivela proprio la caratteristica del portfolio made in Moratti: esso non è uno strumento di formazione e autoformazione, di metacognizione, bensì la "storia".

I bambini hanno una storia che subisce continui, repentini cambi di direzione: rispettiamo questa loro peculiarità senza voler tutto catalogare, spiegare.E'

migliore una valutazione della sospensione del giudizio, una valutazione sempre possibilista, sempre discreta, sempre in evoluzione, poco scritta, molto orale, molto conversazionale, molto attenta all'errore come risorsa, ecc.

Mi pare che tutta la riforma sia poco attenta alle novità in campo pedagogico, che sia

rivolta a un mondo della valutazione

che ormai si è ridimensionato perfino negli Stati Uniti.

E' vero, bisogna essere propositivi, ma ormai di proposte ne sono circolate tante tante provenienti da associazioni, singoli studiosi, singoli insegnanti: il problema rimane quello dell'essere disposti ad ascoltare le proposte, gli input dei pedagogisti, degli psicologi, dei sociologi, addirittura dei pediatri!

 

esplicativa e di orientamento per la gestione dei dati personali e sensibili, relativi agli studenti e al personale scolastico delle istituzioni scolastiche statali e paritarie.
Si confida nella consueta collaborazione delle SS.LL. anche per la puntuale informativa alle istituzioni scolastiche statali e paritarie interessate.

Il Direttore Generale
Silvio Criscuoli

(Note a cura di Claudia Fanti)

 

 


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