Primaria - Secondaria - Secondaria II° - Le parole della scuola - Riforme

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Affettivo - cognitivo


Ancora parole


Anticipo a 5 anni


Ascolto


Cara Ilaria


Cari Marisa e Luciano


Circolano tante falsità sulla riforma!


Concrete illusioni


Da una maestra al Professore


Domande per nonunodimeno


E se noi già fossimo la Riforma


Entusiasmo!


Esami e saldi di fine stagione


In memoria del tempo pieno


L'intervista impossibile


Ma tu perché insegni?

Intervista ad una maestra

 

Maestra : E' ovvio: insegno perché sono una donna. E quale decalogo deve tener sempre presente una "femmina" che si rispetti?

 

•  Avere pazienza.

•  Non ribellarsi mai.

•  Accontentarsi di un compenso minimo: le sue prestazioni sono dovute.

•  Mediare o sottostare.

•  Non discutere le direttive di chiunque.

•  Eseguire.

•  Comprendere la diversità degli altri, dimenticando la propria.

•  Accogliere sempre.

•  Tacere.

10) Pensare il meno possibile.

 

 

D. Ma gli uomini che insegnano?

 

R . Perché? Sono forse considerati uomini? Siccome sono pochi, pesano poco e nessuno tien conto di loro: si sa. Almeno così sembrano pensare nei quartier generali del MIUR e dell' Economia. Valgono di più gli intellettuali, gli industriali, gli esperti, i ministri, gli storici, gli artisti, gli economisti.quelli che non si sporcano le mani con il materiale umano e la quotidianità spicciola. Vogliamo scherzare!

 

D. Ma tu perché insegni?

 

R. Te l' ho detto, perché sono remissiva e buona con tutti, medioborghese, e porto a casa lo stipendio per arrotondare quello di mio marito.

 

D. Ma dai!

 

R. Lo dicono tutti, allora ci ho fatto i conti: il lavoro è di tutto riposo, i bambini sono tranquilli e imparano in fretta.

 

D. Imparano subito?!

 

R. I miei no, ma forse sbaglio io, forse non so insegnare.

 

D. Come?!

 

R. Beh, lo dicono tutti che siamo fortunate a insegnare alle elementari: fanciulli affettuosi, timorosi delle maestre, ci ascoltano sempre, studiano senza bisogno di strategie.Macchè difficoltà di relazione, disgrafie, discalculie, dislessie. tutte storie!

 

D. Allora sei d'accordo sull'anticipo?!

 

R. Perché no? Mi sembra che con un materiale umano così duttile e malleabile, non ci dovrebbero essere problemi. Anzi, guarda, con gli esempi di amore, tenerezza e solidarietà che circolano nel mondo adulto, sono anni che è diminuita l'aggressività istintiva nei fanciulli! Credo proprio di essere già vecchia quando mi sento andare il cuore in gola, quando la testa mi gira e lo stomaco si chiude alla fine di una giornata in compagnia di fanciulli tanto disposti ad aiutare il prossimo!

 

D. Quanti bambini hai?

 

R. Mi vergogno a dirlo: una cinquantina in due classi di tempo pieno modularizzato.

 

D. Ma dai, così tanti?!

 

R. Hai ragione, dicono tutti che in Italia il rapporto docenti alunni è uno dei più favorevoli. Io conosco la mia situazione e non mi sembra delle più idilliache, ma ripeto, sarò già vecchia.

 

D . Non ti dovresti lamentare neppure degli orari, vero?

 

R. Non lo dire con nessuno, perché non verresti creduto: faccio in una giornata sei viaggi in automobile. Ho ore "buche" ovunque. A casa mi vedono uscire ed entrare come un tergicristallo, dalla mattina alla sera, a volte, fino alle 20, 30. Ma non mi posso lamentare, perché poi, la notte, mentre tutti dormono ho la fortuna di trovarmi in un ambiente silenzioso che mi consente di correggere fino alle due della mattina! Sono veramente una "signora" fortunata! Capita che qualcuno in casa mi rivolga la parola, ma io non devo perdere il filo dei miei compiti (li dovresti sentire i miei familiari, quando non rispondo!), altrimenti mi succede anche di sbagliare! Ma almeno sono a casa mia circondata dai miei cari che accettano supinamente che una donna lavori tutta la notte: ne sono veramente fieri!

 

D. Va be', ma lo stipendio non mi sembra alto per tutte queste ore!

 

R. Quali ore? Quelle dei "viaggi" in auto? Quelle coi fanciulli in classe? Quelle aggiuntive non pagate.non rimangono mai soldi nel fondo d'istituto e in altri capitoli. per il recupero di alunni in grave difficoltà? Quelle delle riunioni? Quelle dedicate a genitori in difficoltà? Quelle della correzione quotidiana? Quelle dei progetti che prima li avvii e poi ti dicono se ci saranno i fondi? Quelle di preparazione dei materiali? Quelle con esperti di vario tipo?.Ma quelle ore sono tutte dovute!!

Come ci si può lamentare essendo donne e avendo un lavoro tanto vicino al nostro spirito materno?

Comunque, volendo essere seri, so perché insegno, l' ho scoperto tardi, perché all'inizio non trovavo risposte valide: facevano acqua.

Insegno per favorire la possibilità ai bambini di diventare grandi, forti, pensatori e.di chiedere ciò che spetta loro di diritto, oltre ai doveri ovviamente! Insegno perché essi possano mettere sullo stesso piano diritti e doveri, affinché scordino il decalogo di cui ti ho parlato prima! Insomma perché non mi assomiglino nemmeno un po'!

 

D. Ho capito. Ma a te vanno bene le proposte in tema di riforme organizzative, didattiche, programmatiche, ecc.

 

R . Ripeto, io devo eseguire, l' ho capito da tempo. All'inizio credevo che qualcuno si sarebbe presentato alla porta delle mie due aule e mi avrebbe chiesto:<<Quali spazi ti servono? Quale numero di bambini ritieni opportuno? Quali strumenti ti necessitano? Quale organizzazione ritieni più consona ai bisogni dei bambini? Quali figure sarebbero necessarie per supportare il tuo lavoro? Te ne fai qualcosa delle funzioni obiettivo e dello staff? Quale ruolo pensi che dovrebbe avere un dirigente? Quali organi collegiali vorresti per favorire il dialogo con le famiglie? Quante ore dedicheresti alla ricerca e quante ai progetti d'istituto?.>>, ora, lavoro a testa bassa, non mi illudo più, sperando che qualche santo ci aiuti ad andare avanti, a non "soffrire" per un futuro che sarà sempre più verticalizzato, gerarchizzato.un futuro che non avrà più tempo per le maestre e i "loro" bambini nelle classi-laboratorio di solidarietà e apprendimento!

Ora, come sempre, io lavoro lavoro fino ad azzerare i pensieri! Tengo presente soltanto una cosa: riuscire a formare e istruire persone in grado di ascoltare i "deboli" come me e la mia categoria di lavoratori alla ricerca di riconoscimento.

 

Claudia Fanti

 

25 dicembre 2002


Una scuola per crescere


Letterina a Babbo Natale


Ma si credono immortali!


Ma tu perché insegni


Nel saccone della befana ...il carbone nero della valutazione


Non facciamoci prendere per stanchezza!


Ora ci siamo!


Prima l'uovo o la gallina?


Prime riflessioni


Problemi di convivenza


Quale didattica oggi


Ripartire dal basso


Sabbie mobili


Scuole dell'infanzia ed elementari territorio....


Tutor, tutor


Lassù ci guardano


 


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