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Caro Vittorio,
la mia esperienza non è stata così poetica come la tua. In città come maestra unica ero sola, chiusa fra le quattro mura di un'aula vecchiotta (tipo quelle attuali: nulla è cambiato!). Comunque venivo da un'esperienza di attività integrative in una scuola di Milano dove alle "maestre del pomeriggio" e ai loro alunni venivano riservati soltanto i locali sotterranei dell'edificio (ambienti quasi privi di finestre), e si facevano a turno anche i giochi serali fino alle 18,30! Le insegnanti del mattino non amavano che si andasse a sporcare e a mettere in disordine le loro aule! Ho toccato con mano quali fossero i problemi delle bambine e dei bambini della grande città ed ero completamente sola ad affrontare le problematiche di quelle creature prigioniere di un tempo e di uno spazio che non rispettava la loro infanzia. Ho accolto come una benedizione la possibilità di confrontarmi con le colleghe del tempo pieno (quando fu istituito) e successivamente dei moduli e non tornerei indietro per nulla al mondo anche se ho avuto molte soddisfazioni personali nel rapporto di maestra unica con i miei alunni. Non riesco proprio a comprendere come non si veda che il problema della scuola di tutti e dei ragazzi predestinati alla sconfitta sociale è quello di un' assoluta mancanza di collegamento fra i diversi ordini unitamente a un' incredibile lontananza, estraneità tra gli insegnanti dei vari gradi di scuola che continuano a non conoscersi e a non conoscere le problematiche, i percorsi scolastici, i nodi dell'apprendimento di chi li precede e segue. Si parla ovunque di scuola, di progetti, di alchimie organizzative, di materie, di integrazione, ecc., ma non si vede quello che sta sotto il naso di tutti: una società che ha tolto il tempo per la relazione genitori figli, bambini insegnanti, insegnanti insegnanti (che non riescono a fare ricerca, dalle materne all'università insieme, né hanno tempo per farlo).e corriamo corriamo corriamo, ci dibattiamo per migliorare il nostro rapporto con le tecnologie, per aggiornarci, per partecipare presenziando con le classi alle varie giornate istituite per rinfrescare la memoria su temi nobili, intanto le bambine e i bambini crescono, se ne vanno passando da un ordine all'altro, ma i loro problemi esistenziali e i conseguenti apprendimenti difficoltosi restano a marchiarli, a indurli a scelte al ribasso per la loro vita futura e sono sempre o quasi i figli di chi non ha potuto seguirli nei compiti, nella quotidianità, nella formazione.e sono gli alunni dimenticati di una scuola che corre corre corre corre e non guarda alla sostanza.
Un caro saluto Claudia (martedì 4 marzo 2003)
P.S. : scusa se ti rispondo privatamente, ma non credo che il mio intervento sia né all'altezza né in tema con quelli di chi scrive sulla lista, inoltre non credo serva a nulla; d'altra parte desidero rispondere al tuo bel contributo. Ti leggo sempre con piacere. |
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