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Team e scelte didattiche


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Forse si parlano diverse lingue e non ci si capisce


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Insegnanti sempre in classe


La dispersione si annida....


La scuola che viene dal freddo


Ma se ne rendono conto


Missione, professione o mestiere


Presentazione di un convegno


Team e scelte didattiche


Uno spot tutto nostro


 

 

(a Rivista digitale della didattica nel forum) 28 dicembre 03

Le tue domande sono molto precise, nette, invitano sicuramente al dialogo...forse é per questo che mi trovo qui a tentare una qualche risposta...vediamo...nella scuola elementare il lavoro di team mi sembra molto praticato...è semplice dire quando e dove si coopera, non altrettanto il come nello spazio di un forum.

Il quando: si fa nel tempo della programmazione di team, ma anche nelle varie commissioni dentro la scuola in cui si opera, anche negli incontri con personalità esterne alla scuola, con esperti, nei corsi di formazione del circolo, con neuropsichiatri e assistenti sociali con cui si è in contatto per situazioni che lo richiedono e in tutti i tempi e gli spazi in cui ci si trova a dialogare di bambine e bambini che frequentano le nostre aule...non c'è un unico momento e uno spazio preciso per lavorare cooperando...

Però, forse, il momento in cui si tirano le fila delle situazioni, in cui si prendono le decisioni per le azioni didattiche da intraprendere è proprio quello della riunione settimanale di team. E' in quel tempo che ci si guarda in faccia e si esaminano le situazioni di partenza e quelle in itinere di ogni bambina e bambino...

Credo che ormai non ci sia più l'uso di stilare programmazioni complesse all'inizio dell'anno per poi seguirle pedissequamente, almeno così i team che conosco io non fanno da tempo...certo una traccia c'è, ma rimane soltanto tale...molto più importante é tastare il polso di una classe, di ogni singolo componente e in base alle osservazioni costanti delle dinamiche e dei bisogni progettare interventi tenendo conto degli stili di apprendimento delle alunne e degli alunni...

Prendiamo il caso di una prima elementare a un mese dall' inizio dell'anno, quando nei bambini é forte la spinta del mondo adulto soprattutto all'apprendimento della lettura e della scrittura...bisogna stare molto attenti a non deluderla, ma altrettanto attenti ai prerequisiti di cui sono più o meno in possesso gli stessi bambini fortemente motivati all'apprendimento...quindi tutto il team insieme si attiva per fare della dimensione tempo qualcosa di utile allo sviluppo dell'autonomia degli alunni, all'ascolto e all'attivazione di dinamiche conversazionali in tutte le aree, per cui insieme è essenziale scegliere stili di approccio condivisi alle problematiche che sorgono quotidianamente: saper attendere le soluzioni dei piccoli senza sovrapporsi con spiegazioni adulte considerate le uniche possibili, saper dar tempo al tempo nelle situazioni che paiono banali come l'imparare ad allacciarsi le scarpe per andare in palestra, saper non far fretta, saper stimolare al parlato in situazioni semplici come quelle che presuppongono una richiesta di aiuto o di spiegazioni, registrare osservazioni, vissuti, stati d'animo...registrare annotando su lavagne dai fogli ribaltabili in modo che i colleghi non presenti in situazione possano "rivedere" le risposte e le riflessioni dei bambini con cui si opera, in modo che gli stessi bambini possano ripercorrere e rievocare le esperienze dei giorni di scuola trascorsi...la rievocazione è una delle cose più importanti per la memoria storica della classe, dei singoli e del team...é forse nella rievocazione di ogni passaggio che sta il segreto di un insegnamento-apprendimento che fa di ogni singolo il centro della vita della classe...é nel considerare importante la più piccola considerazione espressa da un alunno che nasce l'autostima sia negli insegnanti (per ciò che stanno facendo) sia nei bambini, perché si riesce così a percepire anche il più piccolo miglioramento in corso d'anno...

Il team poi rielabora ogni settimana ciò che é stato maturato e da questo parte per scegliere le attività favorendo in ogni disciplina quelle che stimolano i vari stili di apprendimento: l'uditivo, il visivo, il motorio...é sempre importante farlo vagliando le attività e i materiali scelti, gli strumenti, in modo che ogni bambina o bambino possa trovare punti di riferimento...settimanalmente si mostrano ai colleghi del team le possibili soluzioni adottabili e adottate, le si valutano, le si confrontano e si selezionano tenendo presente anche la specificità di ogni materia di insegnamento...credo che non sia tanto importante uno sfondo integratore dentro cui far rientrare il tutto...credo sia molto importante invece tenere presenti alcuni punti fermi trasversali per tutto l'arco scolastico: se il team si pone come obiettivo lo stimolare all'ascolto, alla ricerca, alle soluzioni autonome, al saper parlare, al saper pensare, al saper esprimere idee e sentimenti e via dicendo non esisterà più il problema del cosa insegnare e del quanto, sarà la persona dello studente a dominare la scena: il team offrirà stimoli differenziati, ma le attività verranno impostate in modo che offrano la possibilità di "fare" il sapere senza ricette imposte da una rigida programmazione...

Rileggendomi, penso che avrei potuto dire tante altre cose... forse è soltanto l'inizio di una risposta...scusami

Cordiali saluti

CLAUDIA

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NORBERTO FORTE ha scritto:

Quanto è praticato il lavoro di gruppo dei docenti? Si realizza ordinariamente l'esame delle problematiche metodologico-didattiche, con particolare riferimento alla elaborazione delle unità di apprendiemnto, attraverso il lavoro cooperativo dei docenti delle singole classi, delle diverse classi ovvero dei gruppi di alunni interessati al perseguimento degli stessi obiettivi formativi?

Se sì, come, quando e dove?

 


Bambinità e maestrone


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Elogio di una vecchia scuola bloccata sul nascere


Gerarchia ed orizzontalità della ricerca


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